La leggenda di San Valentino e l’amore per i filosofi

Vi racconto le leggende su San Valentino e gli innamorati. Una di queste racconta che Valentino incontrò due giovani che stavano litigando, si avvicinò a loro con una rosa in mano e li invitò a tenerla unita nelle loro mani, un gesto che li fece riconciliare subito. Un’altra versione della storia racconta che San Valentino fece tornare l’amore fra i due giovani facendo volare intorno a loro diverse coppie di piccioni. Da qui si sarebbe diffusa l’espressione “piccioncini” per riferirsi alle coppie che si scambiano effusioni. Un’altra storia racconta di come San Valentino, quando già era stato nominato Vescovo di Terni, abbia celebrato il matrimonio tra Serapia, una giovane credente molto malata, ed il centurione romano Sabino. I genitori di Serapia non erano favorevoli al matrimonio, ma Valentino, chiamato dal soldato al capezzale della ragazza, avrebbe prima battezzato il centurione e poi celebrato le nozze. San Valentino per questo motivo viene considerato anche protettore dei matrimoni.

Ma che cos’è l’amore ?

Spesso l’amore è definito come un profondo sentimento di compassione, connessione ed affetto verso una persona, animale o oggetto. Oggi, specialmente noi giovani, abbiamo perso la concezione di ciò che l’amore è veramente. Siamo portati a pensare che l’amore si basi solamente su parole, che ormai sono scambiate tramite i social piuttosto che di persona. L’amore ha perso l’umanità che una volta aveva. Ma non è sempre stato così.

I filosofi dell’età classica avevano delle forti opinioni sull’amore. Molti si sono posti una domanda ricorrente, che cos’è l’amore? Una delle opinione più conosciute è quella di Platone, ovvero il cosiddetto amore platonico. L’amore platonico è un amore puro e spirituale, che trascende il desiderio fisico e piuttosto si concentra alla bellezza ideale e alla verità. Invece di focalizzarsi sul desiderio di possesso fisico dell’oggetto amato, l’amore platonico aspira alla conoscenza e alla contemplazione del bello in sé, un ideale di bellezza pura e immutabile che trascende le imperfezioni. Questo tipo di amore è visto come una forza guidante che può elevare l’anima dalla passione per la bellezza individuale alla comprensione della bellezza universale, portando infine alla verità ultima e al bene.

Per Aristotele, l’amicizia è una forma di amore basata sul bene reciproco e sulla virtù. Nei suoi scritti fa delle distinzioni tra diversi tipi di amicizia, ovvero quella di utilità, piacere e virtù, sottolineando quello di virtù come quello essenziale. L’amicizia di virtù è un’ amicizia basata sul riconoscimento e apprezzamento reciproco delle virtù. In queste amicizie, l’individuo desidera essere il bene per l’amico, indipendentemente dai benefici personali. Aristotele definisce l’amicizia di virtù come la più alta e più desiderabile forma di amore.

Michel de Montaigne considera l’amicizia come una forma di amore puro e disinteressato, una delle esperienze umane più elevate. In un’epoca caratterizzata da cambiamenti sociali e religiosi, ovvero il Rinascimento francese, la sua riflessione sull’amicizia emerge come un raro esempio di pensiero dedicato alla comprensione delle dinamiche interpersonali basate sulla stima e il rispetto reciproco. Montaigne sottolinea la rarità dell’amicizia vera, quella che si basa su una connessione spirituale e intellettuale profonda, piuttosto che quella basata sui benefici personali. Questa forma di amicizia, secondo Montaigne, non richiede giustificazioni esterne; essa esiste nella sua purezza e semplicità, libera da ogni forma di interesse personale. L’amicizia, in questo senso, rappresenta un amore disinteressato, che trova la sua massima espressione nel piacere della compagnia dell’altro e nella condivisione di pensieri e sentimenti.

Per Friedrich Nietzsche l’amore è un’espressione della propria potenza, un desiderio di superamento e di dominio che può portare alla creazione di nuovi valori e alla trasformazione dell’individuo. Questo non significa che l’amore sia ridotto a uno strumento di dominio o manipolazione. Piuttosto, Nietzsche vede l’amore come la possibilità di far emergere nuovi valori, ideali, e modalità di esistenza. L’amore, in questo contesto, è una forza che spinge gli individui a superare i propri limiti, a reinventarsi e a cercare continuamente forme superiori di esistenza.

L’amore, nelle sue tante forme, è sempre stato grande oggetto di riflessione per i filosofi. Questa è la dimostrazione che l’amore rimane ancora uno dei misteri più profondi dell’umanità, che tanti hanno provato a capire ma pochi provano veramente.

Ionut Rafael Stan 2F e Gaia Agacan 2A

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